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notav

Valsusa: studenti contro il dimensionamento e la militarizzazione della valle

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Il 15 ottobre in Valsusa è stato organizzato un partecipatissimo sciopero studentesco dagli/le studenti dei licei Norberto Rosa e Enzo Ferrari che hanno manifestato contro il progetto di dimensionamento delle loro scuole e contro la prevista chiusura della stazione di Susa, dovuta ai lavori per il Tav, che andrebbe a impattare pesantemente anche sulla vita delle scuole.

NO TAV: NUOVI ESPROPRI E PRESIDIO A SAN GIULIANO

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Durata 33m 52s

Con una voce dalla Val di Susa presentiamo le prossime giornate di lotta contro la costruzione del tav. Cominciamo lo spazio redazionale dando uno sguardo al passato, al 2012, un anno di fermento sociale. Raccontiamo cosa è stato il 2012 per la Val di Susa ma non solo, una valle che è scesa fino alle città, da Torino a Roma. Riportiamo di seguito il comunicato del movimento notav:



E’ la fine di ottobre del 2012: una lunga fila di persone occupa il terreno dove oggi sorge il Presidio No Tav di San Giuliano. Il clima freddo e pungente della Valsusa non ferma migliaia di attivisti e attiviste accorsi per prendere parte alla quarta edizione della campagna “Compra un posto in prima fila”.

L’obiettivo: acquistare collettivamente quell’appezzamento in modo da diventare proprietari legali di una parte della propria terra, per poter dare battaglia e alimentare la resistenza popolare in un futuro in cui i proponenti dell’opera, (allora LTF, oggi TELT) decidessero di espropriare quei terreni.

Quel futuro è qui e comincia adesso!

Il Presidio No Tav di San Giuliano e i terreni sui quali è stato costruito, sono oggi minacciati dalla violenza distruttrice di TELT.

Nel mese di ottobre, infatti, dovrebbe iniziare l’iter per portare a termine le procedure di esproprio. Prassi, questa, volta prima di tutto a sgombrare il campo da chi, da anni, si oppone all’inizio dei lavori legati alla linea Tav Torino – Lione nella piana di Susa.

La furia devastatrice di chi vede la Valsusa come un mero corridoio di passaggio da distruggere e cementificare e fonte di guadagni facili, non può e non deve avere la strada spianata verso l’ennesimo scempio da compiere sul nostro territorio!

È arrivato di nuovo il momento di difendere la nostra valle da quest’opera inutile ed ecocida!

A partire da queste ultime settimane di settembre e nel corso del mese di ottobre, il Movimento No Tav chiama ad una mobilitazione di tutte e tutti per la salvaguardia dei terreni del Presidio. Molte iniziative sono già in calendario, tante altre verranno proposte.

Il 27 settembre ci incontreremo alle ore 21 a Susa per un’assemblea informativa e dal 5 ottobre fino alla fine delle operazioni, sarà attivo a San Giuliano un presidio permanente con campeggio e cucina.

Avanti No Tav, alimentiamo la resistenza popolare!!!

No tav: ci ha lasciato Silvano. Lunedì le esequie

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Durata 9m 23s

Ieri 28 giugno dopo una lunga malattia ci ha lasciato Silvano Giai, storico compagno della lotta No Tav. Il ricordo di Vincenzo Miliucci e la vicinanza di questa radio a Nicoletta Dosio, compagna di vita e di lotta di Silvano, costretta anchein questo momento agli arresti domiciliari e a tutte le compaqne e i compagni No Tav.

Ciao Silvano

Per chi vuole dare l’ultimo saluto a Silvano lo potrà fare Lunedì 01 luglio alle 15.00.

Verrà fatta una tappa davanti all’osteria “La Credenza” in via Walter Fontan a Bussoleno. Successivamente, sii proseguirà verso la vicina piazza del municipio ed infine si partirà per il tempio crematorio a Piscina.

Giornale Radio

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COMUNICATO STAMPA Arrestano i movimenti

Alle ore 12.00 di oggi (giovedì 22 giugno) in via Cesare De Lollis 6 c'e' stata una conferenza stampa

Vengono applicate misure cautelari nei confronti di 16 attivisti/e per una iniziativa organizzata il 6 novembre del 2004 contro la precarietà e per il reddito sociale: siamo a più di un anno e mezzo di distanza e il senso giuridico di questa operazione non c’è. Su quei fatti è ormai stato istruito un vero e proprio maxi processo con più di cento imputati che si aprirà in ottobre e che si svolgerà nell’aula bunker di Rebibbia. Qual è il senso degli arresti di oggi? Difficile non cogliere l’intento di intimidire, perseguitare e colpire la libertà di espressione dei movimenti accusandoli di reati pesantissimi (come rapina aggravata) che non hanno alcuna attinenza con i fatti accaduti quel giorno sotto gli occhi di decine di giornalisti e di funzionari di polizia. Mentre l’Italia è sommersa dagli scandali, dal malcostume e dalla corruzione degli ambienti politici ed economici avviene il paradosso che arrestano chi si batte da anni contro tutto questo e per affermare nuovi diritti. Un brutto segnale agli inizi di una stagione politica densa di aspettative suscitate dal recente cambio di governo e che getta un ombra sinistra sul prossimo autunno.

CORRISPONDENZA

BRESCIA, INIZIATIVA NO-TAV

"No tav...ernello Sì Lugana!" questo lo striscione esposto in piazza della Loggia a Brescia durante il presidio che accoglie gli assessori ai trasporti delle regioni del nord coinvolte dalle grandi opere riuniti in Loggia per un vertice sulle grandi opere. Sul tavolo della discussione la priorità dovrebbe essere la costruzione della linea ad alta Velocità, oltre che delle autostrade come la BreBeMi e quella della Valtrompia. Per ricordare agli assessori che devono tener conto delle posizioni della popolazione che dovrà subire le nefaste conseguenze delle grandi ed inutili opere, oltre che a portare proposte alternative meno dispendiose e più efficaci, i comitati che si oppongono alla Tav hanno indetto un presidio in concomitanza alla riunione, con appuntamento alle 10 in Piazza Loggia; in sostegno alle realtà bresciane sono giunte delegazioni dalla Val Susa, dal Veneto e dal Friuli.

CORRIPONDENZA

BOLOGNA: PIAZZA VERDI; OTTO CONTUSI TRA FORZE ORDINE

Cinque poliziotti e tre vigili urbani sono rimasti feriti o contusi negli scontri avvenuti la notte scorsa in piazza Verdi, nel cuore della zona universitaria di Bologna, per le conseguenze del tentativo da parte degli agenti della polizia municipale di sanzionare un giovane sorpreso a orinare contro una porta nella vicina via dei Bibbiena. Il ragazzo e' stato poi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, minacce e violenza a pubblico ufficiale, lesioni, ed e' anche accusato di essersi rifiutato di declinare le proprie generalita'. Arrestata anche una ragazza accorsa e che aveva ingaggiato a sua volta un animato alterco con le forze dell' ordine (scatenando anche in questo caso la reazione delle circa 2-300 persone che c'erano in piazza) e' stata invece sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio all' ospedale Sant' Orsola. La Digos sta lavorando all'identificazione delle persone che nella notte si sono rese responsabili di lanci di bottiglie contro gli agenti, di lesioni, del danneggiamento di un'auto dei vigili urbani e di resistenza a pubblico ufficiale. Alcuni sono gia' stati identificati, mentre la polizia sta procedendo all' esame dei filmati realizzati dalla polizia scientifica intervenuta nella piazza. Dell' accaduto, e dei reati connessi, la Digos stilera' un'informativa che verra' inoltrata alla Procura di Bologna.

CORRISPONDENZA DA RADIOFUJIco

Verso la Street Rave antiproibizionista di bologna

la città ha il cervello in fumo? Dopo la totale chiusura del sindaco Cofferati sullo svolgimento della Street Rave Parade e i documenti bipartisan in Consiglio Comunale, si muovono le forze dell'ordine. dopo che Giovedì 25 Maggio scorso quando un centinaio tra carabinieri e forze dell'ordine hanno perquisito le due sedi del Livello 57, promotore della parata antiproibizionista prevista per l'inizio di luglio con il Risultato di due arresti, 35 perquisizioni e 4 denunce per aver ritrovato 514 grammi di hashish e qualche pasticca di ecstasy. "Una diretta conseguenza dell'applicazioen della legge Giovanardi-Fini sulle droghe e del clima politico in città" secondo Rosario Picciolo. Sentiamo uno stralcio della conferenza stampa per annunciare che "la Street Rave a questo punto si farà e sarà anche contro la repressione". E intanto 11 deputati del PRC fanno UNA interrrogazione parlamentare

CORRISPONDENZA DELLA CONFERENZA STAMPA

ESTERI

mapuche perdono causa contro benetton

Un giudice della provincia di Chubut si è pronunciato contro una coppia mapuche che aveva occupato la proprietà nel 2002 assieme ai loro quattro figli. Gli indigeni devono rinunciare a quelle terre perché appartengono alla Compagnia Terre del Sud Argentino, proprietaria di 970.000 ettari nella zona e gestita dalla famiglia Benetton. La famiglia mapuche aveva presentato una richiesta al Instituto Autárquico de Colonización (IAC) di Chubut per poter occupare il terreno fiscale nell'area dove avevano vissuto i loro antenati, nella zona di Leleque. Dopo sei mesi di pratiche senza una risposta ufficiale, occuparono il fondo, ararono e seminarono, sistemarono i recinti, iniziarono ad allevare bestiame e costruirono un'abitazione precaria. L'azienda benetton fece causa penale alla famiglia per aver fatto resistenza allo sgombero, e iniziò un'altra causa per definire la questione della proprietà della terra. I Curiñanco-Rúa Nahuelquir rifiutarono le proposte di accordi extragiudiziali iniziati dall'impresa. Nonostante fossero assolti nella causa penale, persero la causa per l'occupazione del fondo. E adesso il tribunale concede la "restituzione definitiva" delle terre a Benetton, prendendo come base per la sentenza un registro catastale del 1896, quando i mapuche di quella regione resistevano contro una campagna militare conosciuta come "la conquista del deserto".

congo: INDAGINE SU PRESUNTE VIOLENZE CASCHI BLU CONTRO CIVILI

Un’indagine per accertare il ruolo di soldati dell’Onu nell’uccisione di civili durante un’operazione armata nella regione nord-orientale dell’Ituri è stata annunciata dalla stessa missione di pace in ex-Zaire, conosciuta come Monuc. Nei giorni scorsi un quotidiano britannico ha scritto che i ‘caschi blu’ dell’Onu hanno contribuito alla distruzione di un villaggio durante un’operazione congiunta con i soldati governativi, che in passato sono stati più volte accusati - e in almeno un caso anche condannati – di crimini contro la popolazione civile. “Abbiamo avviato un’inchiesta e terremo informato il pubblico sui suoi sviluppi” ha detto ai giornalisti Kemal Saiki, portavoce della Monuc a Kinshasa. Secondo l’articolo, i soldati del contingente internazionale avrebbero violato le regole d’ingaggio dell’Onu aprendo il fuoco con obici e armi pesanti malgrado la presenza di donne e bambini nel villaggio lo scorso 22 aprile nella zona di Kazana. Stando alla stessa fonte, avrebbero assistito senza intervenire mentre i soldati governativi incendiavano alcune capanne.

l'ESERCITO ISRAELIANO prima ammazza poi ORDINA INCHIESTA

Un’inchiesta è stata ordinata dalle Forze armate israeliane dopo il quarto raid in pochi giorni che – con le vittime di ieri sera – ha provocato in totale la morte di 14 civili palestinesi e decine di feriti nella Striscia di Gaza. lo riferisce stamani il quotidiano israeliano ‘Haaretz’, al quale il capo dell’aviazione dello Stato ebraico ha detto che i raid aerei “sono quasi l’unica possibilità di operare nella Striscia di Gaza”, in alternativa a operazioni militari sul terreno. Malgrado le proteste per l’uccisione di civili – ieri anche il segretario generale dell’Onu Kofi Annan ha deplorato la morte di tre bambini uccisi martedì in un altro raid delle forze israeliane che aveva per obiettivo miliziani dell’ala militare di al-Fatah – il comandante dell’aviazione tuttavia continua a dire: “Continueremo la lotta ai terroristi, che include anche gli attacchi aerei. È il nostro compito”. Il ministro della Difesa Amir Peretz, laburista, ha detto che i militari hanno l’ordine di evitare gli attacchi se c’è il rischio di colpire civili. Ma questo non risulta applicato alla realtà.

intanto continua il giochetto del valico di rafah, tra la striscia di Gaza e l' Egitto, e' stato riaperto al traffico. Il valico era stato chiuso ieri in seguito ad uno stato di allerta terrorismo deciso dalle autorita' israeliane che aveva impedito agli osservatori europei di raggiungere la stazione di confine, l'unica esistente tra la Striscia e il resto del mondo.

Baghdad, Australia chieda scusa per la sparatoria di ieri

Oggi e' stata una giornata di annunci letali per le forze Usa: uccisi 8 soldati americani in Afghanistan e Iraq. 4 sono morti ieri in combattimenti nel nordest dell'Afghanistan. Gli altri 4 sono stati uccisi da insorti martedi' a ovest di Baghdad. Intanto il governo iracheno minaccia di riconsiderare gli accordi commerciali con l'Australia se non si scusera' per l'incidente di ieri, quando alcune guardie del corpo hanno sparato per errore e ucciso un iracheno.

Saddam Hussein inizia lo sciopero della fame

L'ex rais, insieme ad altri coimputati nel processo in corso a Baghdad, ha intrapreso il digiuno per protestare contro l'assassinio dell'avvocato della difesa Khamis al-Obeidi e per ottenere garanzie dagli Stati Uniti

ITALIA

Dichiarato inammissibile il ricorso della brigatista

Confermato il carcere duro per Nadia Desdemona Lioce. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della brigatista che si era opposta alla pronuncia del tribunale di sorveglianza di Firenze con la quale era stato rigettato il reclamo presentato dalla detenuta contro il provvedimento del ministro della Giustizia che aveva disposto il 'carcere duro' previsto dall'articolo 41 Bis.

Guardia di finanza in sedi societa' Cogim, 3 indagati

La Guardia di finanza di Milano ha perquisito le sedi della societa' Cogim, a Milano e anche a Piacenza e a Roma.L'operazione e' nell'ambito di un nuovo filone dell'inchiesta della Procura di Milano 'Oil for food', che riguarda un traffico di container negli aiuti umanitari in Iraq. Dopo le perquisizioni sono indagati per corruzione internazionale Leopoldo e Filippo Braghieri, amministratori della Cogim, e il funzionario Onu russo Alexander Yakovlev, gia' rimosso.

Esercitazione a Lecce: un ragazzo muore per le esalazioni.

un caporale dell’Esercito, è morto e altri tre militari sono rimasti feriti in un incidente avvenuto durante esercitazioni che truppe dell' sercito stavano facendo in località Torre Veneri, sulla costa a pochi chilometri da Lecce. il ragazzo morto aveva 22 anni.

Aggiornamenti sugli arresti nel movimento Notav

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Durata 20m 18s

Insieme ad un compagno della Valsusa, che settimana scorsa ha subito una perquisizione della sua abitazione durante l'operazione della questura di Torino, che ha visto misure cautelari per circa 20 No Tav, con due compagni in carcere e 2 ai domiciliari. Si parla di un'operazione volta a costruire un'"associazione sovversiva", con 10 anni di intercettazioni. Ma il compagno ci racconta come questo tipo di accusa è stato per ora rigettata dal giudice, e di come il movimento non si faccia fermare nè dividere da queste aggressioni.

Libertà per Emilio

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Durata 17m 24s

Stamani è stata realizzata una corrispondenza con il presidio permanente che si teneva sotto casa di Emilio, il compagno per il quale qualche giorno fa una sentenza della Corte di Cassazione aveva disposto l’estradizione. Abbiamo anche avuto la possibilità di parlare con Emilio prima che venisse tratto in arresto. Infatti subito dopo la nostra corrispondenza leggiamo sul sito notav.info: "Sono arrivati scavalcando il cancello, come degli intrusi, bloccando la statale con le camionette e circondandone la casa con decine di digos. Tra le grida di rabbia di chi da giorni presidia casa di Emilio per rendere più difficile il suo arresto, tra le urla che invocano libertà, Emilio è stato tradotto in carcere a Torino in attesa di essere portato in Francia".

Il motivo per il quale Emilio è stato rincorso da varie misure restrittive in attesa dell’estradizione risale alla primavera del 2021 durante una manifestazione in solidarietà ai migranti al Monginevro. Il tribunale di Gap ha emanato un mandato di arresto europeo e il 15 settembre Emilio era stato arrestato e portato in carcere a Torino. La custodia in carcere era stata poi trasformata in arresti domiciliari, durati fino ad oggi.

A partire da questa sera, alle ore 18 presidio sotto il carcere delle Vallette per chiedere la sua immediata liberazione!

 

Siamo la natura che si difende: riflessioni sulla lotta No Tav

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Durata 50m 59s

Mentre si continua a parlare di transizione ecologica, non cessa la distruzione e la devastazione dei territori. In collegamento telefonico con un compagno e una compagna della Valle di Susa, ripercorriamo le giornate di lotta che sono seguite allo sgombero dell'ex autoporto di San Didero. Un occasione per fare il punto della situazione sulla lotta No Tav e alcune riflessioni su come si sta muovendo lo stato italiano in materia di grandi opere.

Buon Ascolto!