lettera di Mahmuod Darwish alla sorella
Lettera di Mahmuod Darwish alla sorella.
Lettera di Mahmuod Darwish alla sorella.
Ripercorriamo gli accadimento che portarono alla guerra dei sei giorni: Israele da una parte ed Egitto, Siria e Giordania dall'altra.
Israele, mito e realtà – Il movimento sionista e la Nakba palestinese 70 anni dopo (Edizioni Alegre, pp. 223, euro 15)
Presentiamo il libro assieme a Chiara Cruciati (Nena News, il manifesto), di cui è co-autrice assieme a Michele Giorgio (inviato a Gerusalemme de il manifesto).
In coda un aggiornamento su Giulio Regeni.
Nella seconda corrispondenza, una compagna ci aggiorna sulla situazione a Gaza.
Dopo l'approfondimento su pinkwashing e purplewashing (che trovate qui) proseguiamo nell'analisi della propaganda dello stato israeliano concentrandoci sul veganwashing, e l'assimilazione capitalista della lotta antispecista e vegana tra israele e l'europa.
Per approfondire:
Liberazioni
http://www.liberazioni.org/israele-la-prima-nazione-al-mondo-ad-applicare-il-vegan-washing/
Palestinian Animal League
Due corrispondenze sulla giornata di mobilitazione di ieri a Roma contro il giro d'Italia e a sostegno della causa palestinese. La polizia oltre a caricare i manifestanti effettuando sei fermi, è arrivata al punto di far togliere da un balcone la bandiera palestinese identificando tutti coloro che erano presenti nella abitazione.
Grande partecipazione oggi per esprimere solidarietà alla lotta palestinese al presidio in via dei Cerchi, a due passi dal circo Massimo e lungo tutte le strade di Roma dove sono apparse centinaia di bandiere palestinesi per la conclusione del Giro d'Italia partito da Gerusalemme e riccamente pagato da israele.
Brutali cariche della polizia alla chiusura del presidio e sette fermi, sei compagni sono ancora alla questura di via Genova, davanti una presenza solidale.
L'immagine è una foto delle manifestazioni a Catania all'inizio del Giro.
Collegamento con una compagna della Rete Eco (Ebrei contro l'occupazione) e di Rete Kurdistan per commentare gli ultimi fatti avvenuti a Gaza e metterli in relazione con un comunicato di solidarietà alla popolazione palestinese rilasciato dai kurdi.
Ricordiamo l'appuntamento davanti all'ambasciata USA di venerdì 18 maggio.
In studio con due compagni dell'UDAP (Unione Democratica Arabo Palestinese) per parlare della situazione della Palestina dopo la recente mattanza dell'esercito israeliano.
Dopo la manifestazione nazionale a Roma e il presidio a Montecitorio di ieri, è stato indetto per venerdì 18 maggio un presidio davanti l'ambasciata USA.
Qui l'appello:
PRESIDIO PER LA PALESTINA ALL'AMBASCIATA USA
- Contro il trasferimento dell'Ambasciata USA a Gerusalemme
- Per il Diritto al Ritorno dei profughi palestinesi
- In appoggio alle mobilitazioni popolari in Palestina
La Comunità Palestinese di Roma e del Lazio, l’Unione Democratica Araba-Palestinese (UDAP) e l’Associazione dei Palestinesi in Italia (API), invitano a partecipare al presidio di solidarietà alla Palestina che si terrà venerdì 18 maggio a Roma.
Il punto di concentramento sarà a piazza Barberini alle ore 16:30.
Nella prima corrispondenza sentiamo una compagna che ci ricorda del presidio a Montecitorio per fermare la strage di palestinesi che Israele sta portando avanti in questi giorni e da anni.
Nella seconda ascoltiamo una voce dalla piazza.
Di seguito l'appello:
APPELLO DELLA RETE ROMANA DI SOLIDARIETÀ AL POPOLO PALESTINESE
CONTRO L’ENNESIMA STRAGE DI PALESTINESI PERPETRATA A GAZA DA ISRALE
DOMANI 15 MAGGIO, ALE ORE 17.30, MANIFESTAZIONE IN PIAZZA MONTECITORIO
Oggi 14 maggio, mentre Israele e Stati Uniti festeggiavano il trasferimento dell’ambasciata americana a Gerusalemme, a Gaza le forze israeliane, seminavano la morte tra le centinaia di migliaia di Palestinesi, tra cui molti anziani, donne e bambini, che pacificamente protestavano per il diritto al ritorno, per la fine dell’assedio e contro il trasferimento dell’ambasciata USA a Gerusalemme.
Quando gruppi di manifestanti si sono avvicinati alla recinzione, armati solo di aquiloni e pneumatici, I soldati israeliani, l’artiglieria e i droni hanno cominciato a sparare pesantemente e senza interruzione non solo contro di loro, ma anche contro la folla che si trovava lontana dalla barriera, facendo una strage. Sul terreno sono rimasti 55 civili palestinesi uccisi, tra cui 6 minorenni e un disabile su sedia rotelle, oltre 2.700 feriti, tra cui 203 bambini, 78 donne, 8 giornalisti e 11 paramedici. Almeno 150 i feriti gravi, perché il fuoco israeliano ha voluto colpire testa, collo e torace. (Ministero della Salute)
Ospedali da campo, ambulanze, personale medico e sanitario sono stati deliberatamente presi di mira impedendo loro di avvicinarsi ai feriti. Gli ospedali, già provati dall’assedio, dalle guerre precedenti e dal carico di feriti delle ultime settimane, oltre 8000, sono al collasso e non riescono più a far fronte alle nuove necessità.
La responsabilità prima di questi crimini contro l’umanità è di Israele e degli Stati Uniti, che ne sono lo sponsor principale, ma anche dell’Unione Europea e di ciascuno dei suoi paesi che continuano a garantire l’impunità di Israele, nonostante le sterili condanne.
E’ inaccettabile il silenzio dei nostri politici di fronte ai continui massacri perpetrati da Israele.
Israele va fermato: lo dobbiamo ai palestinesi che continuano a morire.
Domani sarà il giorno della Nakba, che ricorda quando, 70 anni fa, decine di migliaia di Palestinesi vennero uccisi e oltre 800.000 furono costretti a lasciare la loro terra e le loro case. Sulle rovine della Palestina sorse Israele che domani, 15 maggio, festeggerà la sua nascita. Sarà anche il giorno in cui inizia il mese di Ramadan, sacro ai Musulmani: di fronte all’accavallarsi di queste ricorrenze cariche di dolore e sofferenza la frustrazione, la rabbia e le proteste dei Palestinesi non cesseranno.
Chiediamo alle associazioni e a tutte le persone di coscienza che hanno a cuore la libertà, la giustizia e la sorte dei popoli oppressi di trovarsi oggi alle 17.30 davanti a Montecitorio, per chiedere con forza il rispetto e l’applicazione delle innumerevoli risoluzioni ONU di condanna di Israele, perché si ponga finalmente fine alla sua impunità, perché cessino l’occupazione e l’assedio di Gaza, perché a tutti i Palestinesi siano garantiti uguali diritti, perché sia riconosciuto il diritto al ritorno.
Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese
Il 12 maggio alle 15 da piazzale dell'Esquilino partirà il corteo nazionale per la palestina. A 70 anni dalla Nakba, la popolazione palestinese è ancora sotto occupazione e apartheid. Ne parliamo con un compagno dei giovani palestinesi