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femminismo

Adesso basta! E' ora di scegliere

Data di trasmissione
Durata 5m 49s

Ascolta intervento a Renoize!!

 

ADESSO BASTA! E' ORA DI SCEGLIERE!

 

Negli ultimi mesi si sono verificati molti casi di violenza sulle donne negli spazi che, come compagne e compagni, viviamo. E' nata spontanea la voglia di vederci per dare delle risposte, ma anche per costruire un luogo di riconoscimento e di presa di posizione pubblica contro la violenza.

 

Speravamo che definendoci compagno o compagna avessimo ormai assunto l'antisessismo e la lotta al patriarcato come necessari, innanzitutto mettendo in discussione gli atteggiamenti maschilisti e di possesso che agiamo nelle relazioni, sia intime che collettive.

Evidentemente non è così, se bastassero l'asterisco e la chiocciola quando scriviamo avremmo fatto la rivoluzione!

 

Le compagne femministe hanno sempre preso posizione e fatto un lavoro comune(anziché di nuovo collettivo) sulla violenza, ma continuano a scontrarsi con le dinamiche che s'innescano intorno all' aggressore: minimizzare, sminuire e isolare la compagna, relegare la violenza all'ambito del privato. Una vera e propria rete di protezione interna che può arrivare a far passare la reazione all'aggressione come un attacco alla realtà politica in cui è avvenuta la violenza.

Quando si dice «non vogliamo fare processi» in realtà si produce un meccanismo di giustificazione per cui si elude il confronto collettivo e si istituiscono mille processi informali alla donna, alimentati dal chiacchiericcio, che costituiscono un'ennesima violenza.

 

Nominare la violenza e le sue dinamiche per scardinarle non è fare un processo. Parlare di antisessismo, maschilismo, patriarcato, criticarsi nell'agire oppressivo, porsi delle domande fà sì che si possano dare delle risposte collettivamente.

Ora è necessaria un'assunzione di responsabilità e una presa di coscienza dei privilegi del proprio genere e dei ruoli assunti come maschi, soprattutto se bianchi ed eterosessuali.

E' ormai necessario che i compagni si formino sulle questioni di genere e scelgano concretamente le pratiche per combatterli, scardinando i meccanismi di delega e i ruoli educativi normalmente attribuiti alle compagne.

 

Che genere di relazioni vogliamo? Ci possiamo fidare di rapporti non basati sull'antisessismo? Vogliamo continuare a condividere spazi con compagni che tengono stretti i propri privilegi? Che genere di conflitto possiamo agire nei nostri spazi? Quali strumenti ci diamo per costruire luoghi in cui siamo a nostro agio? In cui siamo libere di arrabbiarci, usare il sarcasmo o l'ironia contro il sessismo e il machismo dei compagni?

 

Adesso basta! E' ora di scegliere!

 

Le relazioni di potere ci tolgono forza nelle lotte che portiamo avanti. Affrontarle e sovvertirle è imprescindibile! I panni sporchi non si lavano in famiglia, ma collettivamente.

Per questo abbiamo iniziato ad incontrarci come donne in un'assemblea aperta ed in continua evoluzione. Vogliamo costruire una rete di sorellanza in cui sia possibile riconoscersi, ascoltarsi, sostenersi reciprocamente e trovare insieme le pratiche di autodifesa.

 

Il prossimo incontro sarà giovedì 24 settembre alle 19 dalle Cagne Sciolte, via ostiense 137.

Le trasmissioni dell'estate " Riflessioni femministe sullo stupro"

Data di trasmissione
Durata 27m 55s
Durata 58m 32s
Durata 52m 1s

Durante l’estate, manderemo sempre nel nostro orario sintesi, approfondimenti, commenti, registrazioni…….

Le Trasmissioni dell’estate/ mercoledì 1 luglio 2015

“Riflessioni femministe sullo stupro”

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/07/08/riflessioni-femministe-sullo-stupro/

MATERIALI

i materiali di seguito riportati sono quelli che abbiamo nominato a vario titolo negli approfondimenti o che abbiamo visionato, ma con cui non necessariamente concordiamo.

– susan brownmiller “Contro la nostra volontà” (1976)

– joanna Bourke “Stupro. storia della violenza sessuale” (2009)

– te paske “Il rito dello stupro: il sacrificio delle donne nella violenza sessuale” (1987)

– marco cavina “Nozze di sangue” –> il capitolo II sul diritto di proprietà sul corpo del coniuge (in particolar modo della moglie) e sul debito coniugale (medioevo ed età moderna)

– angela davis “Bianche e nere”(1985)

– lorenzo benadusi ” Lecito e illecito. nascita della sessuologia e invenzione delle perversioni nell’italia tra 800 e 900″, zapruder n.6, genn-apr 2005.

– chiara volpato “Deumanizzazione” (2011) cap. sull’oggettivazione sessuale

-“Diario del mese”-rivista-numero monografico sullo stupro , n.6, 2006, reperibile alla Fondazione Lelio e Lisli Basso.

Quell* che non hanno il genere, ma hanno la classe del 24/06/2015 "Resistere Esistere Persistere"

Data di trasmissione
Durata 2m 12s

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/06/27/resistere-esistere-persistere/

Da “I Nomi delle Cose” del 24/06/2015

Quell* che non hanno il genere, ma hanno la classe,la rubrica di Denis ogni ultimo mercoledì del mese.

 

Resistere Esistere Persistere

(…..)Avevo conosciuto due persone
la ragazza che non sono
il ragazzo che pensavo di non poter essere
ma poi ho deciso di emanciparmi
anche se non esistono centri antiviolenza
per proteggere uno da sè stesso
non esistono, no
la normalità è incoscienza
mi manca e non m’interessa
che l’ultima democrazia si impicchi
con le budella dell’ultimo sociologo
sono ancora vivo
sono ancora qui.

Non sono

Non sono
non sono un’altezza un peso
non sono un sesso, un genere
una casella in un modulo.
Non sono il posto dove vivo. dove sono nato.
non sono tutti quei luoghi dove sono stato,
ma quelli verso cui vado.
Sono il mio vero nome,
quello che mi sono scelto.
Sono i libri di cui amo l’odore,
i film che non oso vedere,
sono ciò che mi imbarazza,
le persone che mi piacciono,
il profumo delle patate nel forno:
le mie battute che non fanno ridere,
ed anche le stupidaggini divertenti.
Sono un milione di piccole cose,
ma evidentemente ognuno sceglie
di vedere il milione di cose
che non sono.

Scrivere viene faticoso e spontaneo

(…..)Le linee rosse cerchiano errori sui fogli e sui polsi,
alcuni si riscrivono, si cicatrizzano, altri cascano nei pozzi
ma se è quello dei desideri o dei sogni irrealizzabili
si può scoprire soltanto a posteriori:
tutto questo pare sia una reazione chimica
fra fogli bianchi penne e neurotrasmettitori.
Non voglio non voglio non voglio schiattare in corpo
di cirrosi empatica
che ormai mi alzo alle cinque del pomeriggio
passando la notte insonne a lacerare la s/volta celeste
con una catenina elettrizzante di fili di cotone
e se mi sveglio la mattina vado a intingere la penna
nella rugiada dei segnali stradali
che ormai ho finito pure l’inchiostro antipatico
che ormai i castelli per aria li voglio in calcestruzzo
che ne ho abbastanza della liberale tolleranza
di incrinarmi le costole.
Ri/parto da me senza biglietto e fogli di via
con una valigia di tetrapak e un profumo da discount.
Non ci sarà nessuno a salutarmi e nemmeno io,
viaggerò seduto sul sedile posteriore
a disegnare sulla condensa del finestrino.
Non aspettatemi.

L’autostima è una truffa da telemarketing

Ho paura.
E schifo gli eterni coraggiosi.
Perché ho paura persino
di fare una carezza.
Di uscire fuori dal portone del palazzo.
Delle grate sui marciapiedi.
Degli insetti.
Quando porto le chiappe in piazza
ho paura che i sassi lanciati
mi ritornino dritti in fronte.
Non ricordo mai i nomi.
In mezzo a tutti quelli dai discorsi grandi
ho paura di sbagliare teorie e congiuntivi.
Quando sono emozionato balbetto.
i migliori saranno anche folli,
ma io mi sento soltanto pazzo
senza nessun particolare talento.
Non sopporto le anime belle
con le vite di cristallo
che poi sono vetri sotto i piedi
ficcati nella carne.
M’innamoro degli sconosciuti
per poi scartarli quando li conosco meglio.
Non ho mai messo le corna a nessuno
in compenso tradisco le aspettative.
Dentro e fuori questa stanza
non c’è altro che tempesta
e l’autostima è un’enorme truffa
da telemarketing.

Denis/Frantic

https://effettofarfalla.noblogs.org/tag/solipsismo-esistenzialista/

 

Trasmissione del 24/06/2015 "Jade Helm"

Data di trasmissione
Durata 55m 21s

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/06/27/podcast-della-trasmissione-del-24062015/

 

Questa è l’ultima trasmissione dell’anno politico, ci risentiremo  il primo mercoledì di ottobre, ma nel frattempo rimanderemo per macro argomenti alcune sintesi di quello che abbiamo trattato in questi mesi.

  Puntata del 24/06/2015 “ Jade Helm”

Immagine rimossa.

“Resistere esistere persistere/ Jade Helm ovvero come farci diventare tutt* delator*, collaborazionist* e spie/ Poveri e povertà/ Quell* che non hanno il genere, ma hanno la classe/A proposito di me”

 

La Parentesi del 24/06/2015 " Pover* e povertà"

Data di trasmissione
Durata 5m 47s

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/06/25/la-parentesi-di-elisabetta-del-24062015/

 

“Pover* e povertà”

Immagine rimossa.

Nella tradizione cristiana che tanta parte ha avuto nella storia dell’Europa e di questo paese, la chiesa rifacendosi alla frase riportata nel vangelo, quella che dice “è più facile che un cammello entri nella cruna di un ago che un ricco vada in paradiso”, ha prestato molta attenzione ai poveri assolvendo, però, un ruolo di assopimento della loro voglia di lotta e della loro capacità di riscatto con una cultura che teorizzava che le povere e  i poveri avrebbero avuto il premio per le pene e le miserie di questa vita in quella dopo la morte.

Non solo, ma facendo proprie le teorie di Tommaso d’Aquino secondo cui ci si salva attraverso le opere, invitava i ricchi e i potenti a fare elemosina per guadagnare il paradiso. Così il cerchio era chiuso, i poveri accettavano la loro condizione e i ricchi e i potenti si mettevano a posto la coscienza.

Il tutto veniva fatto rientrare nell’ordine naturale delle cose.

La rivoluzione d’ottobre ha scompaginato questa impostazione quando il comunismo si è fatto potere. Attese millenaristiche e catartiche c’erano sempre state, ma la novità rappresentata dalla rivoluzione bolscevica è stata enorme, queste attese, per dirla come la chiesa cattolica, si sono fatte carne e sangue.

La condizione delle classi subalterne entra prepotentemente nello scenario della storia e della politica.

Il capitalismo adotta la soluzione socialdemocratica, comincia a parlare di guerra alla povertà, prospetta soluzioni riformatrici gradualistiche. Viene propagandato l’ immaginario di un progresso lento ma ineluttabile, un continuo miglioramento delle condizioni dei poveri e dei subalterni/e. Ma è dalle lotte dei lavoratori e delle lavoratrici che  vengono a cascata i contratti nazionali di lavoro, lo stato sociale e la sanità e l’istruzione pubbliche…..

Anche in campo internazionale il vento del comunismo e il rifiuto della cultura colonialista portano le lotte di liberazione nazionale. Quando i paesi affrancati dal colonialismo si trovano a fare i conti con una popolazione impoverita  dalla predazione coloniale, viene coniata la teoria del  “desarrollo”, l’equivalente delle teorie socialdemocratiche nostrane applicate ai paesi del terzo mondo che avrebbero potuto così godere di un miglioramento delle condizioni economiche e di un continuo progresso.

Il neoliberismo, l’attuale ideologia vincente, con la complicità della sinistra riformista e socialdemocratica che ha cambiato pelle ed è diventata destra moderna, ha rimosso dall’immaginario l’idea di comunismo e di libertà.

La povertà, quindi, non è più un crimine perpetrato dalla società, ma una colpa dei poveri. Viene introdotto un approccio che può essere definito  “razzismo di classe” nei paesi occidentali con un ritorno all’equazione ottocentesca  poveri uguale delinquenti, quartieri popolari uguale sentine di ogni bruttura.

Il ritorno all’ottocento è uno dei tratti caratteristici della società neoliberista..

Allo stesso tempo, nei paesi del terzo mondo, l’ ”uomo bianco” ha la pretesa, come nell’ottocento, di emancipare quei popoli, che non sarebbero in grado di gestirsi da soli, naturalmente per colpa loro, perché brutti, sporchi, cattivi e ignoranti.

Da qui le così dette  “guerre umanitarie” che altro non sono se non neocolonialismo.

E’ il ritorno alla cultura protestante, che non a caso coincide con l’ascesa politica della borghesia:  la ricchezza è il segno della benevolenza di dio. Concetto che tradotto in termini laici significa che si è ricchi perché si è più intelligenti e capaci.

Infatti ora, nella stagione neoliberista, una porzione della borghesia, quella transnazionale, si pone come aristocrazia e ha sostituito Versailles con Washington.

E’ il trionfo dell’innatismo e dell’idealismo, si è quello che si è per nascita e non per le vicende economiche, storiche, politiche e sociali.

La povertà è una colpa e la ricchezza è un merito. Omettendo completamente che i ricchi, quelli che ce l’hanno fatta, sono spesso i più corrotti, i più servili, i delatori, quelli senza scrupoli, e, a livello di nazioni, sono quelle che seminano morte  e distruzione quando non arrivano a veri e propri genocidi.

Teorizzare che essere ricchi e potenti è per meriti propri non è altro che la trasposizione della lettura religiosa che quello che accade l’ha  voluto dio, omettendo le dinamiche sociali ed economiche e dimenticando, altresì, che per diventare ricchi e potenti si sdoganano e si materializzano gli aspetti peggiori dell’essere umano.

In questo si realizza l’etica nazista del suprematismo di razza e di classe che, infatti è un’altra delle caratteristiche precipue del neoliberismo.

Il neoliberismo nel suo dipanarsi e nel suo realizzarsi, ha suscitato in maniera chiara e compiuta la necessità di un progetto di rottura rivoluzionaria per  i paesi occidentali e per i popoli del terzo mondo, progetto a cui noi, come femministe materialiste, intendiamo dare tutto il nostro apporto nella consapevolezza che non ci sono altre strade percorribili.

 

Trasmissione del 17/06/2015 " Il nostro destino è segnato?"

Data di trasmissione
Durata 57m 24s

http://coordinamenta.noblogs.org/post/2015/06/19/podcast-della-trasmissione-del-17062015/

 


Puntata del 17/06/2015 “Il nostro destino è segnato?”
 
I bambini non sono innocenti,
sono imputati in attesa di giudizio.
I bambini vengono al mondo già colpevoli
nel misfatto di non essere nati
a immagine e somiglianza
delle illusioni.” Denis/Frantic
 
Immagine rimossa.
 

” Bambine, bambini e la selezione di genere e di classe/Le nuove frontiere del neoliberismo/ Putin/La comunicazione“