Ascolta lo streaming di Radio Onda Rossa !

Repressione

Il corpo-confine.Tecnologie biometriche e controllo delle frontiere.

Data di trasmissione
Durata 28m 33s

I confini europei si sono trasformati da tempo ormai in confini digitali: raccolta e analisi di impronte digitali, immagini facciali, lettura dell’iride, movimenti del corpo. Molteplici le applicazioni finanziate dall’UE per aumentare l’efficacia dei controlli ai confini esterni. E in questo processo la tecnologia non è ovviamente neutra – e non lo è mai – quanto piuttosto uno strumento attraverso cui i corpi delle persone vengono posti al centro di pratiche di sorveglianza e identificazione attraverso la proliferazione di tecnologie biometriche.In questo senso i confini biometrici sono luoghi di lotta politica. La conseguente depoliticizzazione del controllo dei confini derivante dall’utilizzo delle tecnologie digitali - la rappresentazione cioè del controllo delle frontiere come mero problema tecnico che può essere risolto attraverso tecniche innovative di controllo e sorveglianza - porta alla depoliticizzazione delle pratiche e degli effetti prodotti. L’attuale dibattito sul tema è in gran parte limitato a un approccio tecnologicamente deterministico che riduce l'attenzione a un mero problema di privacy e di uso improprio dei dati, tenendo fuori dal quadro nodi fondamentali e ricadute politiche sulla pelle delle persone. Ne parliamo questa mattina con Andrea De Georgio, giornalista freelance.

 

Notav: 2 anni di condanna per Dana

Data di trasmissione
Durata 33m 39s

In seguito alla caduta di Luca dal traliccio di fu una iniziativa al casello autostradale di Bardonecchia. Nessuno doveva pagare l'autostrada. In seguito per quell'iniziativa ci sono state delle denunce e a 8 anni di distanza si concretizza così un altro pezzo di criminalizzazione del movimento. Dana in particolare secondo i giudici, che così si sono espressi, dovrà scontare 2 anni di carcere. Sono state rifiutate tutte le misure alternative proposte dalla difesa. Una delle motivazioni della sentenza è che Dana non si sarebbe allontanata nè dal movimento no tav nè dal territorio continuando a vivere in valle a Bussoleno.

Sentiamo un compagno notav e l'intervento di Dana durante la conferenza stampa che si è svolta ieri a Bussoleno

Sardegna: Bakis Beks il rapper a processo

Data di trasmissione
Durata 11m 34s
L'11 settembre scorso alle ore 18:30, c'è stato un SIT-IN in solidarietà a Bakis Beks!
Passione civile e talento sono tratti che hanno fatto risaltare sulla scena rap un artista come Bakis Beks, che da tempo mostra sui palchi la creatività e il coraggio di esprimere, attraverso la forma d'arte che sente più vicina, la propria opinione e il proprio pensiero.
Anche per questo motivo ha destato un coro di indignazione, specialmente nella comunità nuorese, la notizia che Bakis insieme ad altri giovani siano stati colpiti da un inqualificabile atto repressivo, con un decreto penale di condanna che li ha raggiunti a seguito di un concerto rap.
Le forze repressive hanno ritenuto di incriminare le parole di una canzone in cui Bakis ha cantato tutta la sua contrarietà alla presenza dei poligoni militari in Sardegna: “non c’è tempo per mediazioni – indennizzi – conciliazioni - questo è un messaggio ai coloni - basta, fuori dai coglioni!”.
Ad essere incriminata è anche la coreografia che accompagna il testo musicale ovvero “il dito medio”, comune espressione di denuncia degli artisti rap.
A detta degli inquirenti che erano presenti al concerto l’8 settembre 2018 a Nuoro, quelle parole e quella coreografia sarebbero state espresse oltraggiosamente contro di loro.
Tra qualche mese per il cantante ed alcuni fan si aprirà un processo presso il Tribunale di Nuoro, nel quale verrà messa in discussione la libertà di espressione e la libertà dell’arte.
I
Sentiamo l'avvocata Giulia Lai dell'associazione Libertade

Italpizza: repressione antisindacale e maxiprocesso contro operai e operaie

Data di trasmissione
Durata 12m 28s

Con un compagno del SI Cobas Modena, colpito in maniera diretta dall'inchiesta, commentiamo la fine delle indagini della procura di Modena sugli scontri durante gli scioperi e i picchetti ad Italpizza dall'inverno del 2018 all'estate dello scorso anno. I 67 indagati si aggiungono alle centinaia di procedimenti giudiziari contro il Sindacato per altre vertenze, portando il numero degli operai a processo nella sola Modena a oltre 400.

La realtà viene ribaltata: i criminali non sono i padroni che rifiutano di applicare i contratti nazionali, che negano ogni diritto sindacale, che puniscono le operaie mandandole a spalare la neve sui tetti ghiacciati. Per la Procura i criminali sono le stesse operaie che reclamano i propri diritti.

Tendopoli di San Ferdinando: lo stato attacca i lavoratori delle campagne e si preannucia lo sgombero del campo di stato

Data di trasmissione
Durata 24m 21s

Continua l'attacco dello stato nei confronti di chi lavora nelle campagne e da anni lotta per ottenere condizioni di vita e di lavoro decenti. Ne parliamo con un lavoratore che vive nella tendopoli di San Ferdinando, in collegamento telefonico.

Buon Ascolto!

Repressione e patriarcato in Egitto

Data di trasmissione
Durata 15m 47s

Con una compagna facciamo il punto sulla repressione in Egitto a partire dagli aggiornamenti su Sanaa Seif, suo fratello Alaa Abdelfattah, Patrick Zaki, Mahienour al-Masry. Parliamo poi delle 8 giovani donne egiziane condannate a due anni di carcere per aver pubblicato sulla piattaforma social TikTok semplici video di danza violando per il regime "i valori e i principi della famiglia egiziana”. Oltre al carcere ognuna di loro è stata multata di 200.000 sterline egiziane (circa 25.000 euro). Infine tracciamo i contorni della violenza patriarcale in Egitto parlando delle lotte delle donne contro stupri e abusi.