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Repressione

Brasile: la polizia uccide

Data di trasmissione
Durata 24m 18s

Brasile. Si parte dall'uccisione della bambina di 8 anni Aghata nella zona di Rio De Janeiro da parte della polizia per far emergere la politica repressiva e tesa a far crescere la paura per poi giustificare gli interventi violenti della polizia stessa. 
 

Torino: operazione repressiva in seguito al corteo dopo lo sgombero dell'Asilo occupato

Data di trasmissione
Durata 13m 14s

Dopo lo sgombero dell'Asilo occupato a Torino per le strade della città si è espressa una solidarietà determinata e combattiva. Venerdì scorso, la polizia è andata a bussare alla porta di compagni e compagne accusati a vario titolo di aver partecipato al corteo del 9 Febbraio. Ne parliamo al telefono con una compagna.

Buon Ascolto!

Aggiornamenti da Exarchia

Data di trasmissione
Durata 14m 30s

In collegamento telefonico con un compagno torniamo ad aggiornarci sulla situazione ad Atene nel quartiere di Exarchia e della risposta da parte di compagni e compagne. Di seguito il collegamento fatto in trasmissione a ridosso dell'inizio delle operazioni di sgombero.

Buon ascolto!

https://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/2019/08/exarchia-risponde-a…

Con un piede nella porta. Vincenzo e l’anomalia bretone

Data di trasmissione
Durata 23m 34s
Durata 20m 52s

Lo scorso 8 agosto Vincenzo è stato arrestato dalla Squadra Speciale Fuggitivi nei pressi di Rochefort en Terre, un piccolo villaggio bretone.  Ricercato dal 2012, dopo una sentenza che lo condannava in via definitiva a una pena di circa 13 anni per la sua partecipazione alle giornate del G8 di Genova 2001, Vincenzo mancava dall’Italia da più di 7 anni perché aveva deciso di sottrarsi alla cattura e di vivere libero finché possibile.

Raggiunto da due Mandati d’Arresto Europeo, uno dei quali poi risultato fasullo, oggi si trova nella prigione di Rennes, in attesa che la giustizia francese decida in merito al secondo di questi mandati.

Dal giorno successivo al suo arresto, da Rochefort en Terre, è partita una mobilitazione spontanea che ha presto contagiato altri villaggi della regione. Ad oggi si contano circa 27 comitati in suo sostegno sparsi per la Francia, tutti accomunati dall’obiettivo di ottenere la sua liberazione.

In un’intervista raccolta direttamente sul posto, alcuni partecipanti del comitato di Rochefort, ci raccontano di questa sorprendente solidarietà, del rapido allargamento che l’ha contraddistinta, e di come essa abbia – almeno per ora – contribuito a rallentare l’esecuzione del Mandato d’Arresto Europeo, assumendo la forma imprevista  di “un piede nella porta”.

Vi proponiamo un audio ripreso da: https://radiocane.info/ e parliamo delle mobilitazioni in corso in collegamento telefonico con un compagno.

Buon ascolto!

Pisa: sgomberato il Galeone

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Ieri le forze dell'ordine hanno sgomberato il Galeone, uno spazio anarchico che da due anni aveva ridato vita a uno stabile di proprietà dell'Enel.

Dopo la resistenza delle e degli occupanti e di solidali, il corteo nel pomeriggio e oggi un'assemblea per valutare la situazione

USA politiche razziste ed estere nell'epoca trump

Data di trasmissione

Una compagna ci racconta delle pratiche razziste messe in atto dall'ICE agenzia per il controllo delle frontiere e dell'immigrazione. Ci sono stati già vari casi negli Stati Uniti di persone con cittadinanza americana arrestate e detenute perchè sospettate di essere immigrate irregolarmente nonostante abbiano la cittadinanza americana.

Operazione Panico - Considerazioni sulla sentenza

Data di trasmissione
Durata 14m 5s

In corrispondenza con un compagno parliamo della sentenza di primo grado nel processo dell'operazione Panico.

"In sostanza molte cose sono rimaste invariate rispetto alle richieste dei pm, alcune pene si sono addirittura inasprite.

Queste le differenze/considerazioni sostanziali così a colpo d’occhio:
Non è passata la qualificazione del reato di capodanno come tentato omicidio, ma è stato declassato a lesioni gravissime; questo però non ha determinato una grossa differenza nella pena rispetto alle richieste. E’ passata tuttavia la micidialità dell’ordigno. Giova, Ghespe e Paska sono stati condannati per capodanno, mentre un altro imputato è stato assolto da quella accusa.
E’ passata l’associazione a delinquere, ma 6 (su 15) degli “associati” ne sono stati assolti. Sono state confermate come “cape” dell’associazione 2 compagne, mentre non è stata accolta l’accusa per Giova di essere diventato il nuovo “capo” dopo l’arresto delle due in seguito alla prima ondata di misure cautelari.

Lo specifico del presidio a Sollicciano ha visto l’assoluzione in blocco di tutti gli imputati, probabilmente perché, a differenza di quello del 25 aprile, l’accusa non è riuscita a muovere alcuna particolare attribuzione di responsabilità rispetto a chi l’avesse organizzato.

Come si vede infatti dalle condanne per il banchetto di sant’ambrogio, ad essere condannate per manifestazione non autorizzata sono le due persone che hanno parlato al megafono; per il 25 aprile, le due persone che sono state intercettate mentre parlavano di un intervento da fare durante il presidio.

Le altre assoluzioni riguardano persone che non erano state riconosciute a processo dai testimoni o dalle telecamere di sorveglianza.

Per quanto riguarda le condanne, agli associati son stati dati come minimo 2 anni.
Sembrerebbe che siano andati giù particolarmente duri, spesso al di sopra delle aspettative dei pm, per i reati legati ai fatti del Melograno.

In ogni caso prima dell’uscita delle motivazioni non si saprà con certezza cosa è passato e cosa no. Penso sia scontato però che il DNA sia stato pienamente accettato come prova incriminante per Ghespe, e che difficilmente poteva andare peggio di così. D’altronde, la sensazione era che questa sentenza fosse già scritta da tempo.

Ghespe 9 anni
Giova 9 anni, 10 mesi e 15 giorni
Paska 9 anni e 10 mesi
Per tutti gli altri e le altre, le condanne vanno da un mese a 6 anni.

Il termine per il deposito delle motivazioni è di 90 giorni.
Le pene custodiali sono sospese eccetto Paska Ghespe e Giova che sono già ai domiciliari."