Microfoni aperti per discutere del clima belligerante ce impera sui mezzi di informazione mainstream e nelle piazze del Pd e per analizzare più approfonditamente le motivazioni scatenanti del conflitto in Ucraina. Tante le telefonate anche sul ruolo dei compagni e delle compagne in questo momento in cui bisognerebbe scendere in una grande piazza contro tutti gli eserciti e le armi.
Come potevamo esimerci dal mettere la nostra zampetta nel marasma bellico? Anche questa volta ITLAD ha miseramente fallito nell'obbiettivo di capirci qualcosa nonostante l'aiuto preciso e puntuale di chi ne sa più di noi su questo bel casino in terra ucraina.
Scherzi a parte, abbiamo cercato di dipanare questa astrusa matassa tentando di dare una chiave di lettura più vicina a noi. Siamo partiti dalle radici di questo conflitto, dagli 8 anni di guerra in Donbass, fino ad arrivare ad oggi, a questa guerra assurda tra potenze imperialiste e a ribadire che la Nato è uno strumento fuori dal tempo e dalla storia che va immediatamente abolito.
Poi un compagno addentro alle questioni russe, ha rischiarato le nostre ingarbugliate visioni del conflitto, facendo chiarezza sulla situazione e fornendo una fotografia del momento attuale in quelle zone e delle possibili evoluzioni.
Ovviamente non sono mancate amenità e sciocchezzuole che vi invitiamo a saltare a piè pari!
Intervista a Lorenzo Lamperti giornalista corrispondente per La Stampa ed il Manifesto da Taipei, capoluogo di Taiwan. Gli abbiamo chiesto quale tipo di narrazione si sta dando in Asia Orientale del conflitto in Europa, delucidazioni sul ruolo e le volontà di Pechino e le reazioni del governo di Taiwan.
Parliamo dell'argomento di attualità (l'invasione dell'ucraina) sottolineando gli aspetti di reciproca censura e di lotta con le armi della disinformazione da parte di entrambi i lati. Notiamo in particolare come l'isolamento della Russia da Internet si stia realizzando, ma questo isolamento è promosso dall'esterno invece che dall'interno.
Una precisazione: nella trasmissione abbiamo detto che Svoboda - formazione di estrema destra - ha ricoperto importanti incarichi di governo. Questo è vero, ma non è vero che fa parte del governo attuale.
Al telefono con Antonio Mazzeo parliamo della decisione dell'Italia di inviare armi all'Ucraina e dell'aumento delle spese militari; delle prossime mobilitazioni contro la guerra; del militarismo che entra nella scuola.
Al telefono con Annalisa Camilli, giornalista per Internazionale - in questo momento a Leopoli - parliamo della situazione al confine tra Ucraina e Polonia.
Abbiamo chiesto a Giorgio Beretta di O.P.A.L e Rete Disarmo di come il governo italiano abbia deciso in misura molto poco trasparente di entrare nel conflitto russo-ucraino scegliendo di fornire armi e mezzi all'Ucraina, in barba a qualsiasi legge.
Rete Disarmo per sabato prossimo a Roma ha convocato una manifestazione.
Con Guido Caldiron, abbiamo fatto il punto su cosa cambia nella destra europea, che in Putin negli ultimi 20 anni ha avuto un punto di riferimento politico e ideoligico prima che economico. Da Marine Le Pen a Salvini, un po' tutti si sfilano mentre si allineano alle posizioni atlantiste.
In questi 2 audio dalla Russia:
Il primo è con Dmitry Okrest, giornalista e autore di libri sulla Russia post sovietica che è occupato di movimenti sociali e di rifugiati dal fronte del Donbass.
A seguire con Giovanni Savino, docente universitario all'Accademia presidenziale di Mosca, questa mattina abbiamo fatto il punto a poche ore dall'inizio della seconda giornata di negoziati.