La Nakba, in italiano catastrofe, è il termine per indicare l'espulsione dei palestinesi dalla loro terra, iniziato negli anni 1947- 1949 e mai terminato.
Ne parliamo on il Professore Wasim Dahmash.
A Roma l'appuntamento sarà per
SABATO 14 MAGGIO 2022 - ORE 11:00
PIAZZA MONTE GRAPPA - ROMA (RM)
lunedì sera 37 palestinesi, compresi bambini e donne, sono stati feriti e altri 24 sono stati arrestati dopo che la polizia israeliana ha attaccato centinaia di cittadini nell’area di Bab al-Amud e nella Città Vecchia di Gerusalemme.
Martedì sera, il ministero della Salute palestinese ha comunicato che un uomo palestinese è stato ucciso dalle forze di occupazione israeliane (IOF) vicino a Beit Fajjar, a Betlemme, nel sud della Cisgiordania.
Nella notte tra martedì e mercoledì, le forze israeliane (IOF) hanno arrestato 37 palestinesi in molteplici incursioni in Cisgiordania.
Martedì, i prigionieri palestinesi hanno indetto uno sciopero della fame di un giorno nelle carceri israeliane ed in diverse città dei Territori occupati ci sono state manifestazioni a sostegno delle richieste dei palestinesi detenuti in Israele, che lottano per migliori condizioni di prigionia.
Il conflitto tra Marocco e Fronte Polisario, per il controllo del Sahara Occidentale, è tornato ad infiammare il deserto da circa un anno. Il tutto nel quasi totale silenzio mediatico. La tregua durava dal 1991, dopo 16 anni di battaglia. Le Nazioni Unite avevano creato la Minurso (Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale), che doveva vigilare sulla pace e permettere il Referendum per l'autodeterminazione dei saharawi.
Il casus belli, lo scorso 13 novembre 2020 a Guerguerat, al confine Sud con la Mauritania. I civili saharawi hanno bloccato una strada nella Buffer Zone dell'Onu. Mohamed VI, re del Marocco, ha inviato l'esercito. Il Polisario ha dichiarato decaduto il cessate il fuoco.
Ne parliamo con il giornalista Gilberto Mastromatteo
Con una compagna di "Punto di rottura" parliamo di un'iniziativa prevista domenica 24 ottobre a Milano.
L'interesse è rafforzare l'opposizione e la lotta contro il Centro di espulsione di via Corelli e raccontare come il sistema delle frontiere e degli eserciti sia al sevizio degli interessi economici e del colonialismo italiano.
Con Antonio Mazzeo, a partire dall'anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle di New York l'11 settembre 2001 e l'abbandono dell'Afghanistan da parte delle truppe USA e degli altri paesi nell'estate 2021, si tenta una ricostruzione di questi 20 anni: i cambiamenti geopolitici, le guerre, la crescita della militarizzazione, i "fronti interni", primo fra tutti la guerra quotidiana contro le migranti e i migranti.
Ci ha lasciato Angelo Del Boca, giornalista e studioso che con le sue opere sul passato coloniale italiano è riuscito a incrinare per sempre il mito degli "Italiani brava gente".
Lo ricorda con il suo allievo Matteo Dominioni, che ha anche firmato per la rivista Storie in movimento questo scritto.
Matteo Dominioni, storico e ricercatore attivo soprattutto nel campo dell'analisi del passato coloniale italiano, presenta ai nostri microfoni la sua ultima fatica, I prigionieri di Menelik, 1896-1907, Storie di soldati italiani nella Guerra d’Abissinia.
La battaglia di Adua del 1° marzo 1896 fu una sconfitta epocale per l’Italia. Morirono 4.424 uomini, più di tutte le battaglie risorgimentali nel loro insieme, 1.744 furono i prigionieri e i reduci (il 43% del contingente di 9.441 nazionali) tornarono nelle retrovie in Eritrea in condizioni drammatiche. Il volume racconta le storie dei prigionieri che rimasero in Etiopia un anno fra immani sofferenze, le vicende legate alle trattative di pace e all’invio delle prime missioni umanitarie e quanto lo shock del 1° marzo influenzò la politica di raccoglimento.
Oggi Radio Africa parla del Colpo di Stato in Mali, della gran confusione che regna ancora a Bamako, la capitale del Mali, e dell'intervista ad ACHILLE MBEMBE, filosofo camerunese, considerato uno dei più importanti teorici del post-colonialismo pubblicata su: https://www.jeuneafrique.com/mag/1033801/culture/achille-mbembe-la-memo….
Il governo indiano nel 2019 ha annunciato la revoca dell'autonomia costituzionale dello stato del Kashmir, l'unico a maggioranza musulmana e rivendicato dal Pakistan. Una decisione, quella del governo nazionalista di Narendra Modi, potenzialmente esplosiva per questa travagliata regione dell'Himalaya in preda a una insurrezione separatista.
In piena pandemia, il governo Modi ha introdotto una nuova legge sul domicilio in Kashmir che apre la strada a vere e proprie politiche coloniali di invasione demografica. Sullo sfondo migliaia di morti per Covid-19.
Ne parliamo con Silvia, ascoltatrice di questa radio, che ha viaggiato per lungo tempo nella regione.
Ad albano laziale il prossimo 25 settembre verrà inaugurata una mostra sul colonialismo italiano della Libia. Ne parliamo con il curatore Costantino Di Sante.