Ieri 15 marzo viene contestato Maurizio Molinari, direttore di Repubblica, per il suo posizionamento pesantemente sionista e per il giornalismo embedded del giornale che dirige all'Università Federico II di Napoli
Ne parliamo con un compagno del collettivo universitario autorganizzato
Con Meri, appena tornata dall' Egitto, dopo aver partecipato alla carovana che dal Cairo ha raggiunto il Valico di Rafah la scorsa settimana, parliamo della catastrofica situazione dentro la striscia di Gaza, degli aiuti negati, della tensione che cresce in Cisgiordania e dei tanti ostacoli che pone lo stato egiziano a chi vuole uscire da Gaza.
Sabato 16 marzo, alle ore 15:00, in piazza Ugo La Malfa corteo per la Palestina per dire Stop al genocidio.
Con un compagno palestinese ricordiamo l'appuntamento di sabato, parliamo della grave situazione nella striscia di Gaza e in Cisgiordania, ponendo l'attenzione in particolare sulle condizioni dei detenuti e delle detenute nelle carceri israeliane, uno dei motivi per cui anche la Corte di Appello dell'Aquila ha rifiutato l'estradizione di Anan Yaeesh.
Seconda puntata di Ponte Radio: Radio Ondarossa, Eustachio, Quar, Wombat
La lotta femminista, transfemminista queer a fianco del popolo palestinese nel giorno dell'8 marzo.
Apriamo collegandoci con una compagna del Centro Culturale Handala Ali di Napoli e di Qumi, collettivo femminista palestinese e arabofono, proseguiamo con interventi durante il corteo dell'8 marzo organizzato a Roma da Non una di meno, una corrispondenza con una compagna dalla Sardegna dove sono stati organizzati due momenti, uno sotto il carcere e uno in solidarietà con la Palestina. Nella seconda parte la sceneggiatrice Francesca Manieri dà conto delle prese di posizione per lo stop del genocidio a Gaza sul palco del Festival del Cinema di Berlino, Ilenia Caleo di Campo Innocente poi legge un testo in solidarietà con la Palestina e chiude il Ponte una compagna dal corteo di Roma del percorso che ha portato in piazza lo striscione Donne, Femministe, Transfemministe, Lesbiche, Queer, Trans, Bisessuali, Persone non binarie con la resistenza palestinese.
Una compagna ci racconta la carovana che dal 3 al 6 marzo è partita dal Cairo per il confine di Rafah per denunciare la chiusura del valico da parte di Israele e il diniego per 1500 camion di entrare a Gaza e portare aiuti ad una popolazione stremata oltre che dalle bombe anche dalla carestia.
Con un compagno palestinese parliamo della situazione in Palestina dopo 145 giorni in cui l’esercito di occupazione continua la sua aggressione contro la Striscia di Gaza. Con il sostegno statunitense ed europeo i suoi aerei bombardano ospedali, edifici, torri e case di civili palestinesi, distruggendoli ed impedendo l’ingresso di acqua, cibo, medicine e carburante.
Di seguito gli appuntamenti che abbiamo approfondito:
Giovedì 29 febbraio 2024 sit in a P.zza Montecitorio h 17.30 per dire Stop al Genocidio del popolo palestinese No alla complicità dello Stato Italiano No all’estradizione di Anan Yaeesh in Israele.
Sabato 2 Marzo 2024 Corteo per la Palestina da Piazza Vittorio h 15.00
Oggi dalle 19 una importante iniziativa di sostegno economico a Medici Senza Frontiere e al Palestinian Medicinal Relief. Ne parliamo con la scrittrice Valeria Parrella
La solidarietà al fianco del popolo palestinese si intensifica, sentiamo la voce di una compagna che ci racconta quello che accadrà a Genova.
Di seguito l’appello dell’assemblea “Sabotiamo la guerra”:
Appello per lo sciopero del 23 febbraio. Appuntamento a Genova. In solidarietà ai palestinesi e contro le guerre dei padroni blocchiamo tutto!
ALLE COMPAGNE E AI COMPAGNI Che vogliono dare concretezza alla solidarietà che sentono con le palestinesi e i palestinesi e pensano che solo colpendo l’economia di un paese lo si può fare desistere dai suoi progetti di guerra UN APPELLO URGENTE Mezzo milione di morti in Ucraina uccisi anche con armi italiane. Dal 19 febbraio la Marina militare difenderà la circolazione globale delle merci, con la missione Aspides nel mar Rosso, garantendo così a Israele la prosecuzione del genocidio. Dare una risposta all’altezza di questi tempi di guerra è difficile e indispensabile nello stesso momento. La resistenza palestinese ha dimostrato che si può superare questo ostacolo, questa assurda sproporzione di forza con l’oppressore meglio equipaggiato tecnologicamente della storia. A chi non riesce a restare a guardare l’intelligenza artificiale e l’orrore umano israeliani distruggere le condizioni di riproduzione della vita a Gaza e completare una pulizia etnica lunga un secolo in Cisgiordania, vogliamo fare un invito: facciamo pagare, almeno per un giorno, ai padroni di questo paese la loro complicità con le guerre in corso. Quello di Genova è uno dei principali porti europei sul mediterraneo, snodi essenziali delle economie che subiscono i danni maggiori dal blocco di Suez e dai quali continuano a passare merci e armi. La guerra è assassinio di massa e distruzione indiscriminata, ma anche un fatto economico e logistico. Il terminal dove attraccano regolarmente le navi della compagnia israeliana Zim è a fianco a quello dove da anni transitano le armi dirette in Arabia Saudita. Esercitare la solidarietà con gesti concreti è sia una questione etica che di autodifesa, perché le società in cui viviamo non torneranno indietro da questa disumanizzazione militare. Le collaborazioni dei padroni italiani con Israele guardano al futuro della democrazia di guerra e abbiamo urgente bisogno di costruire la capacità di interrompere questa corsa verso l’autodistruzione. Il 10 novembre scorso abbiamo partecipato al blocco di due fra i quattro varchi portuali genovesi. A due anni dalla guerra fra NATO e Russia, a quattro mesi dall’attacco di Al Aqsa, a quattro giorni dall’intervento italiano nel Mar Rosso vogliamo bloccarli ancora. 23 FEBBRAIO 2024 ore 6:00 PIAZZA BARABINO GENOVA PARTECIPIAMO ALLO SCIOPERO GENERALE BLOCCHIAMO TUTTO
Il 24 febbraio saremo presenti a Milano alla manifestazione contro le guerre dei padroni e il genocidio perpetrato dallo Stato d’Israele:
L’assemblea “Sabotiamo la guerra” si è formata nell’estate 2023 con una serie di incontri da cui è uscito l’omonimo appello disfattista contro la guerra in Ucraina: