Il 5 giugno 1967 iniziava la Guerra dei sei giorni (5-10 giugno) tra Israele e forze arabe pro-Palestina.
Facciamo un'analisi della congiuntura dell'epoca e odierna con Vincenzo Miliucci, compagno internazionalista.
Intanto un'indiscrezione del New York Times (leggi qui)conferma che Israele avrebbe usato la bomba atomica nel Sinai per dissuadere l'Egitto di Nasser e imporre l'intervento della comunità internazionale.
A marzo del 2017 doveva essere proiettato in anteprima nazionale al Palladium il nuovo film della regista palestinese Mai Masri, 3000 nights. Il giorno prima l'università Roma3, che gestisce il Palladium, annulla la proiezione senza motivazioni. Il film viene proiettato all'AAMOD (Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico), dando vita ad un bellissimo dibattito che vi riproponiamo. Il film racconta della lotta delle donne nelle carceri israeliane negli anni 80.
Un compagno palestinese presente in studio ci racconta le proteste che si stanno sviluppando nell'università di Ramallah. Dall'aumento delle tasse, allarghiamo al ruolo dell'autorità nazionale palestinese, effettivamente il braccio di Israele.
Un aggiornamento con una compagna da Gaza sulla chiusura di tutti i valichi; la striscia continua ad essere una prigione a cielo aperto. Parliamo anche dei 700 detenuti politici in sciopero della fame contro la detenzione amministrativa e della decisione del premier israeliano Netanyahu di prendere Lieberman come ministro della difesa di Israele.
A cinque anni dall'uccisione di Vittorio Arrigoni, lo ricordiamo ripresentando il reading "GAZA - Stay Human", a cura dello Stay Human Project, tratto dall'omonimo libro di Vittorio Arrigoni [tratto da Radio Teatro].
A cinque anni dal giorno in cui fu ucciso Vittorio Arrigoni (15 aprile 2011), Radio Onda Rossa lo ricorda ripescando dal proprio archivio alcune corrispondenze con cui Vittorio ci informava, in loco, su cosa succedeva a Gaza, in particolare durante l'operazione piombo fuso, dove l'esercito israeliano bombardò Gaza per quasi un mese di seguito provocando quasi 1500 morti palestinesi e un cumulo di macerie.
Nella prima corrispondenza Arrigoni racconta proprio l'inizio dell'operazione.
Nella seconda, ancora dalla striscia di Gaza, Vittorio racconta come è la striscia di Gaza dopo i bombardamenti israeliani.
Testimonianze importanti da parte di Vittorio che chiudeva le sue corrispondenze con la frase che accompagnerà per sempre le nostre lotte: "Restiamo umani"!
Una conversazione con un compagno dei giovani palestinesi, organizzatori della manifestazione trasnazionale del 28 novembre prossimo a Piazzale Esquilino qui a Roma, a fianco della lotta dei palestinesi nei territori occupati e a Gaza.
Questo l'appello della giornata:
Noi, Giovani palestinesi in esilio, chiediamo a tutti i palestinesi e le persone solidali con la nostra causa di difendere la nostra terra e sostenere la resistenza e la determinazione del nostro popolo in Palestina. Da settimane la moschea di Al Aqsa è vittima di assalti brutali mentre i coloni e l’esercito sionista compiono omicidi arbitrari e arresti di massa in tutta la Palestina. In risposta alla violenza sionista, dobbiamo ribadire che la resistenza è una strategia necessaria e obbligatoria per sopravvivere alla perpetrazione del progetto di pulizia etnica ai danni dei palestinesi.
La repressione militare sionista e le inaccettabili violazioni dei coloni, insieme ad una leadership palestinese collusa che agisce ormai come garante dell’occupazione e non più come guida del progetto di liberazione, tentano di garantire la liquidazione totale della resistenza palestinese e l'accelerazione della pulizia etnica. In questa lotta sbilanciata tra un'ideologia razzista e istituzionalizzata, e l'eroica resistenza del popolo palestinese, Israele gode ancora del sostegno dei suoi alleati internazionali, che noi riteniamo parimente responsabili di questi crimini.
Noi giovani palestinesi dobbiamo assumerci la piena responsabilità e il diritto di difendere il nostro popolo e la nostra terra e mobilitarci ovunque ci troviamo. La lotta in corso in tutta la Palestina è nostra: è una lotta per far prevalere la giustizia su un progetto coloniale, è una lotta contro il colonialismo in tutte le sue forme e manifestazioni. Questa è la rivolta di una nuova generazione di palestinesi, uniti ovunque essa siano, intorno a principi di dignità, di ritorno e di liberazione di tutta la Palestina!
Condividiamo la voce della resistenza palestinese. Denunciamo i crimini sionisti e la complicità dei loro alleati. Rompiamo l’isolamento dei palestinesi sotto occupazione.
Ci appelliamo a tutti i palestinesi in esilio, i movimenti di solidarietà e tutte le persone che credono nella giustizia, a proseguire gli sforzi di mobilitazione ed ad unirsi a noi nel sostegno alla resistenza palestinese che culminerà con una mobilitazione internazionale il 29 Novembre 2015 e continuerà fino a che la Palestina non sarà libera.
Scegliendo la “giornata internazionale di solidarietà con la Palestina indetta dall’ONU intendiamo ribadire che la solidarietà è genuina solo se rispetta la totalità dei principi nazioali palestinesi, il ruolo di tutte le comunità palestinesi ovunque esse siano nella lotta di liberazione e la legittimità della resistenza palestinese.
Stop all'occupazione e alla colonizzazione sionista di tutta la Palestina
Sostegno incondizionato alla resistenza palestinese
Libertà per i prigionieri palestinesi
Ritorno dei profughi palestinesi
No al silenzio complice della Comunità Internazionale
Sì al BDS - Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni contro Israele