Kurdistan
Bologna: occupata torre di piazza Verdi in solidarietà con il popolo curdo e con il presidio di Roma
ErdoganNotWelcome, 5 febbraio ore 11 Castel sant'Angelo
Contro la visita del dittatore turco Erdogan, che giunge in Italia per firmare contratti e stilare accordi, si mobilita la Roma antifascista solidale, a fianco dell'Afrin che resiste all'ennesimo bombardamento dell'esercito turco. Appuntamento ai giardini di castel sant'Angelo, lunedì 5 febbraio, a partire dalle ore 11.
Ci racconta la mobilitazione un compagno della rete Kurdistan di Roma.
Resistenza Kurda
L'intervista a Cosimo, osservatore internazionale durante le ultime elezioni in Turchia che denuncia brogli di ogni genere, sottolinea come il regime fascista di Erdogan violi continuamente i diritti umani e perpetri continue stragi nei confronti dei Kurdi senza che l'Unione Europea spenda alcuna parola in merito. Manifestazioni di solidarietà verso il popolo Kurdo arrivano a livello internazionale e si fa appello ad una mobilitazione generale il 17 febbraio
Afrin: Aggiornamenti dal presidio sotto l'ambasciata Russa
Un compagno Kurdo ci racconta il presidio sotto l'ambasciata russa in solidarietà col cantone Kurdo di Afrin sotto l'attacco dell'esercito turco.
Proteste in Iran: a chi conviene una crisi a Teheran?
Kurdistan iracheno: proteste e scontri contro il Governo Regionale ed il KDP di Barzani
Approfondimento su quanto sta accandendo nella regione del Kuristan iracheno con Luigi D'Alife, reporter e regista del documentario Binxet - Sotto il Confine.
Non cessano le proteste nel Kurdistan iracheno, dell’euforia del 25 settembre non resta nulla. L’entusiasmo per la vittoria del referendum sull’indipendenza voluto dal presidente Barzani si è dissipata sotto i colpi delle potenze vicine contrarie a qualsiasi secessione dall’Iraq, dell’embargo aereo e delle minacce. A galla sono tornati tutti i limiti del Governo regionale del Kurdistan, le disuguaglianze socio-economiche, la corruzione dilagante e il potere incentrato in poche mani incapaci di gestire la regione.
Ieri, dopo le proteste di lunedì, nuove manifestazioni hanno portato in piazza la rabbia di migliaia di persone, tra loro tanti dipendenti pubblici senza stipendo da mesi – alcuni da anni – ma anche cittadini stanchi della doppia autorità Puk-Kdp, i due principali partiti che da decenni si spartiscono fisicamente il Kurdistan iracheno e le sue ricchezze economiche.
Le richieste sono precise: non solo il pagamento degli stipendi in stand by da anni e non solo la fornitura di servizi essenziali, collassati sotto la crisi economica che da tre anni attanaglia Erbil, ma anche le dimissioni immediate dell’attuale governo. E non mancano i riferimenti più politici: la folla ha gridato slogan contro l’esecutivo responsabile di aver ceduto al governo centrale di Baghdad le zone contese, durante l’offensiva lanciata dalle forze irachene post-referendum e che ha permesso loro di riprendere aree che dal 2014 i peshmerga curdi controllavano. Sinjar, parti della provincia di Nineve, ma soprattutto la ricca Kirkuk, da decenni contesa tra curdi e arabi che ne rivendicano la proprietà.
Turchia: ancora processi contro i curdi
Sono iniziati i processi contro i due co-presidenti del Partito Democratico dei Popoli (Hdp). In carcere da oramai 13 mesi sono accusati di terrorismo e di vicinanza al Pkk.
Entrambi i giorni è stato vietato alle delegazioni internazionali di parlamentari e osservatori dei diritti umani di presenziare ai processi. Insomma, continua la dura repressione del sultano Erdogan.
Intanto, inoltre, sono iniziati - martedì 5 dicembre - al palazzo di giustizia di Istanbul i primi processi agli accademici turchi accusati di “propaganda terroristica” a favore del Pkk per aver sottoscritto nel gennaio 2016 un appello che chiedeva la fine delle ostilità tra esercito e ribelli nel sud-est del Paese a maggioranza curda. A firmare la dichiarazione furono 1.128 docenti di 89 atenei, che adesso rischiano condanne fino a 7 anni e mezzo di carcere. Alla sbarra decine di docenti di almeno 7 università, ma il numero degli imputati potrebbe aumentare con nuovi rinvii a giudizio nelle prossime settimane.
La giurista Simonetta Crisci (Centro Ararat) ci aggiorna sulle diverse situazioni processuali e sul ruolo della Turchia nel Medio Oriente, a margine di una recente conferenza mondiale a Bruxelles.
Nella foto: parlamentari dell'Hdp
Scenari geopolitici dal Medio Oriente
Come avverrà la dispersione dell'ISIS, sconfitto in alcune zone del Medio Oriente? Qui un recente articolo di Negri sul tema.
Quali sono i nuovi scenari? Cosa ci dice la recente crisi del Libano?
Ne parliamo con Alberto Negri de "Il Sole 24 Ore".
[estratto da Vengo anch'io]