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immigrazione

Milano: Da una sponda all'altra: vite che contano. Dove sono i nostri figli?

Data di trasmissione
Durata 12m 41s

 

“Da una sponda all'altra: vite che contano. Dove sono i nostri figli?”

 

Il collettivo femminista milanese Le veniticinqueundici supporta l'appello dei famigliari dei migranti tunisi dispersi.

 

Il desiderio dei familiari dei migranti tunisini dispersi per la vita dei loro figli è talmente radicale da superare confini e barriere e giungere sino a noi che non possiamo restarne indifferenti perchè con sé porta il desiderio di libertà che quegli uomini e donne hanno agito nell’attraversamento dello spazio.

 

L’azione di migrare diventa una lotta per la circolazione e il diritto di mobilità e questo la colloca necessariamente all’interno di un più ampio percorso/discorso di liberazione e trasformazione sociale, che come femministe ci riguarda pienamente.

 

Queste le prossime iniziativa a cui vi invitiamo:

 

Martedì 10 gennaio 2012, alle ore 20.30, al Teatro della Cooperativa di Milano dove ci sarà un collegamento con Tunisi per aggiornamenti sulla campagna, si proietterà il documentario “I nostri anni migliori” di Matteo Calore e Stefano Collizzolli – ZaLab. (http://inostriannimigliori.wordpress.com) (ingresso a libera sottoscrizione) e seguiranno interventi di donne italiane e tunisine ( vi preghiamo di intervenire puntuali per poter seguire il collegamento con Tunisi).

 

Sabato 14 gennaio, anniversario della Rivoluzione Tunisina, presidio davanti al Consolato tunisino (appuntamento ore 10 davanti in viale Bianca Maria 8), che poi si sposterà davanti la Prefettura (in Corso Monforte 31, Milano).

Tutti gli aggiornamenti li potete trovare sul nostro blog https://leventicinqueundici.noblogs.org/


Le ragazze di Asmara

Data di trasmissione
Durata 1h 4m 18s

 

Nella puntata di lunedì 5 dicembre 2011, abbiamo ospitato negli studi di Radio OndaRossa Sabrina Marchetti, autrice del libro Le ragazze di Asmara. Lavoro domestico e migrazione postcoloniale, appena pubblicato nella collana sessismoerazzismo dell'editore Ediesse, e Chiara Ronchini, co-regista insieme a Lucia Sgueglia del documentario Good morning Abissinia (Italia, 2005, 40’).

 

Il documentario, girato nel 2004 nelle strade intorno alla stazione Termini, da sempre luogo di incontro della comunità etiope ed eritrea di Roma, narra un viaggio dalla speranza alla disillusione, in cui l’Italia, vista da Asmara e da Addis Abeba quasi come una sorella, si trasforma in una terra "matrigna".

 

Nel libro, il viaggio da Asmara a Roma è raccontato attraverso le voci delle donne eritree arrivate in Italia negli anni sessanta e settanta per lavorare come domestiche nelle famiglie romane, intervistate da Sabrina Marchetti nell'ambito di una ricerca sulle migrazioni e sul lavoro femminile. Le «ragazze di Asmara» sono state le prime straniere impegnate in un lavoro che caratterizza tuttora la migrazione femminile nel nostro paese ma, a differenza delle donne di altre nazionalità (filippine, capoverdiane, peruviane), sono arrivate qui perché noi eravamo là: dunque la loro identità si costruisce a partire dall’esistenza di un passato legame coloniale fra l’Italia e il proprio paese di origine.

 

In entrambi i casi, nel libro e nel documentario, l'autonarrazione diventa una strategia di resistenza e di rovesciamento delle gerarchie di potere tra colonizzati e colonizzatori: quella che ci viene offerta è una lezione di storia dal basso, dal punto di vista delle soggettività che sono sempre state ridotte al silenzio. Inoltre, i lavori delle nostre ospiti ci permettono di tracciare un filo che unisce in maniera indissolubile il nostro passato coloniale alle migrazioni contemporanee.

 

Le ragazze di Asmara sarà presentato venerdì 9 dicembre alle 19.00 a "Kespazio! per una ricerca queer e postcoloniale", il nuovo caffé letterario della Casa internazionale delle donne, nell'ambito di un incontro dal titolo Asmara-Roma andata e ritorno. Viaggi, architetture e storie rimosse, nel corso del quale sarà proiettato, oltre al documentario di Chiara Ronchini e Lucia Sgueglia, anche il film Ainom, di Mario Garofalo e Lorenzo Ceva Valla (Italia, 2011, 94’).

 

La colonna sonora di questa puntata di Attica Blues è una raccolta di gemme portate dalla schiavitù: musica nera che spazia da una sponda all'altra dell'Atlantico Nero, a partire da 400 Years di Bob Marley fino a Fight Apartheid di Peter Tosh.

 

Questa è l'ultima puntata di Attica Blues che va in onda il lunedì sera perché dalla prossima settimana avremo un nuovo orario. A partire da giovedì 15 dicembre, saremo in diretta su radio OndaRossa ogni giovedì pomeriggio dalle 16 alle 17.

 

 

Da Lampedusa, dopo l'incendio del CIE

Data di trasmissione
Durata 13m 53s

Ieri i detenuti e le detenute nel CIE  di Lampedusa hanno appiccato il fuoco  alla struttura dopo aver appreso di numerosissimi rimpatri in Tunisia.

Oggi hanno organizzato un corteo in un'isola dove la tensione rimane altissima, insieme all'esasperazione della popolazione locale.

C.I.E. di Ponte Galeria, una notte e una mattina di rivolta

Data di trasmissione
Durata 6m 56s

Nella notte un tentativo di fuga dal Cie, non riuscito purtroppo, ha potrato di nuovo a pestaggi nei confronti dei detenuti nel braccio maschile. I detenuti si sono chiusi dentro impedendo l'ingresso dei secondini nelle zone in cui si trovano le celle. Nel più totale silenzio, questi episodi di rivolta e resistenza allla vita di reclusione, stanno diventando sempre più frequenti.

 

Una corrispondenza dal CIe delle ore 16:45

Lampedusa: deportazioni in Tunisia

Data di trasmissione
Durata 7m 43s

  

700 persone deportate verso la Tunisia e i paesi sud-sahariani via nave.

Dentro il centro sono state inscenate varie proteste con scioperi della fame e coperte bruciate. Ieri 50 tunisini sono scappati, la maggior parte sono stati riacchiappati o sono tornati volontariamente. Sempre ieri, ci sono stati 2 ripatri di 60 persone via aerea.

CIVITAVECCHIA.Ripresi i migranti che avevano provato a conquistare la libertà

Data di trasmissione
Durata 4m 25s

Sono stati ripresi dalle forze dell'ordine i 10 ragazzi tunisini che nelle prime ore della mattinata erano scappati dalla ex caserma Enrico De Carolis di Civitavecchia, che da ieri sera vede rinchiusi 680 immigrati - in maggior parte tunisini - portati da Lampedusa a bordo del traghetto della Tirrenia «Clodia».


Ascolta la corrispondenza con un'attivista antirazzista che rilancia l'appuntamento per un'assemblea pubblica per questo venerdì 8 Aprile per discutere insieme su come radicare la mmobilitazione sul territorio.

 

http://www.archive.org/download/Civitavecchia/civitavecchia.mp3

La speculazione di Mineo sulla pelle dei migranti

Data di trasmissione
Durata 14m 6s

Il piano di apertura del "Villaggio" di Mineo è l'unica risposta che lo Stato d'emergenza permanente sa dare alle richieste di asilo e accoglienza: di nuovo segregazione e speculazione, un mix che sintetizza idealmente le politiche e le scelte del governo italiano in materia di immigrazione, diritti umani e sociali. Interviene un compagno del Comitato Antirazzista Catanese

Giornata di Solidarietà Internazionale con i migranti in sciopero della fame in Grecia: corrispondenza con i compagni salentini

Data di trasmissione
Durata 21m 59s

Il 10 marzo in molti paesi si terranno iniziative a sostegno dello sciopero della fame intrapreso il 25 gennaio scorso da 300 migranti che si trovano ad Atene e Salonicco. Chiedono libertà di circolazione per tutti/e. A parlarcene è un compagno salentino impegnato nella promozione della giornata di solidarietà internazionale. Con lui ci soffermiamo a discutere degli sbarchi dei migranti che interessano anche le coste di quelle terre.

BRUXELLES.RIVOLTA E INCENDIO IN CENTRO PERMANENZA

Data di trasmissione

In Belgio una protesta è scoppiata in un centro di permanenza per richiedenti asilo, che hanno appiccato un incendio, e alcuni dei quali minacciano di impiccarsi in segno di protesta per le condizioni di detenzione e per presunti soprusi delle guardie da loro denunciati. L'incendio si è sviluppato in un'ala del centro di permanenza di Steenokkerzeel, vicino all'aeroporto di Bruxelles. Alcuni degli ospiti del centro sono stati evacuati e condotti verso altre strutture simili, mentre altri sono saliti sul tetto. «Un'ala alla quale è stato dato fuoco - ha dichiarato il sindaco di Steenokkerzeel, Karel Servranckx - è ora inutilizzabile. Le famiglie con bambini possono restare. Noi stiamo cercando di evacuare le persone che sono salite sul tetto. Non si sa ancora quante di queste persone debbano essere evacuate», ha aggiunto. Alcuni dei richiedenti asilo hanno minacciato di impiccarsi alle sbarre delle loro celle. Da giorni denunciano maltrattamenti, fisici e psicologici, anche pestaggi, da parte dei guardiani e condizioni di detenzione dure. Alcuni hanno avviato da qualche giorno uno sciopero della fame