Con Silvia Baraldini commentiamo il voto americano: un voto che ha portato principalmente i giovani uomini bianchi a votare per Trump. Il patriarcato non è solo una parola ma delle politiche concrete contro le donne e le soggettività che non sottostanno al binarismo e al conservatorismo maschilista.
Da domani, 11 Novembre, TSMC smetterà di vendere a Pechino chip con tecnologia sotto i 7nanometri (inclusi). A che tecnologia sono arrivate le industrie della repubblica popolare cinese? Quanto divario le separa ancora da quelle occidentali? Vedremo tutto questo, legandolo alla condizione geopolitica Taiwanese.
Alcuni cambi di licenze continuano a mettere in crisi la nostra coscienza: il software libero è sempre la scelta migliore? Anche quando Amazon dice di sì? Sempre più progetti si stanno muovendo verso licenze non compatibile con la tradizionale definizione di software libero; i motivi ci sembrano quantomeno comprensibili.
Chiudiamo con alcune notiziole riguardo ai temi del copyright, dei sistemi di trasporto pubblico su ferro ma, soprattutto, di tecnologie digitali obsolete.
Proponiamo un aggiornamento con il giornalista Mauro Pompili da Beirut sugli attacchi sul Libano degli ultimi giorni e la drammatica situazione della popolazione, allargando poi lo sguardo a tutta l'area.
Secondo approfondimento sulla situazione in Bangladesh.
In studio con Andrea, antropologa che si occupa di migrazioni dal Bangladesh, analizziamo gli sviluppi politici della "rivoluzione borghese" che si è verificata agli inizi di agosto, con un occhio sui movimenti politici di base e le proteste delle/dei lavortrici/tori.
Puntata breve, che apriamo con la notizia di una sentenza, negli USA, contro TikTok. Un tribunale d'appello ha riconosciuto che TikTok ha delle responsabilità rispetto al contenuto che ospita e soprattutto rispetto a quello che promuove all'interno di "feed" personalizzati per l'utente. Si tratta di una sentenza storica, perché finora questo tipo di cause si sono sempre infrante contro la sezione 230, che invece questa sentenza ribalta. Benché è possibile che questo pronunciamento venga a sua volta rovesciato da giudizi futuri, o che la durezza riservata a TikTok si ammorbidirà quando bisognerà estendere questo precedente a gruppi legati agli interessi USA, questo conferma l'idea ormai diffusa che la sezione 230 così come la conosciamo potrebbe cadere, o almeno cambiare, nel prossimo futuro, cosa che cambierebbe nettamente la forma di Internet.
Gli sviluppi futuri sono naturalmente agganciati anche alla politica USA, e quindi alle elezioni presidenziali. Diamo quindi un'occhiata ai posizionamenti della Silicon Valley rispetto alle elezioni, con particolare attenzione a JD Vance, vice presidente di Trump, che combina una estetica "popolare" con dei rapporti molto concreti con il mondo del venture capital, in particolare con Peter Thiel.
Puntata all'insegna dei provvedimenti statali nei confronti di colossi della tecnologia.
Partiamo con gli Usa, dove l'Antitrust ha riconosciuto Google come monopolista. Ma è presto per cantare vittoria.
Spostiamoci in Francia, dove Durov - proprietario di Telegram - è stato arrestato (poi rilasciato su cauzione con divieto di lasciare la Francia), rimandando parte del redazionale sull'argomento ma dando aggiornamenti e notizie ulteriori; difficilmente è solo una coincidenza anche l'apertura di un'indagine da parte Ue sul fatto che Telegram avrebbe minimizzato sul numero di utenti in modo da sfuggire alle richieste del Dsa.
Cogliamo l'occasione per parlare di Telegram e della sua presunta "sicurezza". Anzi, visto che ci siamo, raccogliamo un po' di notiziole su backdoor dentro a software di messaggistica.
Infine andiamo in Brasile, dove X è da poco stato bloccato per aver rifiutato di nominare un rappresentante legale. Molti utenti si sono spostati su Bluesky, sistema simile a Twitter ma sedicente decentralizzato. Parliamo quindi di questa moda della decentralizzazione e mettiamola nel contesto.
Nella rassegna stampa di oggi abbiamo letto gli strali della Repubblica contro le prese di parola dei e delle studenti statunitensi, che Rampini considera addirittura supporter di Hamas.
Leggiamo quindi questi comunicati, scoprendo che nessuno di questi comunicati difende Hamas.
Oggi alle 17 a Lettere si terrà un l’iniziativa dal titolo “Lo spazio del carcere”, con ospiti in corrispondenza dagli Stati Uniti Silvia Federici, sociologa femminista e Molly Porzing, di Critical Resistance USA, movimento per l’abolizione del carcere negli Stati Uniti.
Ne abbiamo parlato con una compagna dell’Università, luogo che negli ultimi mesi ha visto diverse iniziative sul tema, e mobilitazioni a sostegno della lotta di Alfredo Cospito, da più di 4 mesi in sciopero della fame contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo.
Il coraggio e la forza della lotta di Alfredo hanno fatto si che in questo paese si sia aperta la possibilità di parlare sempre di più di carcere, dei suoi regimi più duri come il 41 bis e il carcere ostativo, ma più in generale della possibilità di pensare e sognare una società senza carcere.
Apriamo con alcuni aggiornamenti sulla vicenda del nuovo "governo" di Twitter: estremisti di destra che tornano, licenziamenti che vanno, spunte che vanno e vengono.
Riprendiamo anche la notizia delle rivolte nella fabbrica Foxconn che produce gli iPhone e vediamone i motivi.
Rimaniamo in Cina per approfondire il tema delle restrizioni al commercio dei chip emanate dal governo USA: cosa dicono? in quale scenario si trovano? cosa c'è da aspettarsi?
Concludiamo con 2 notizie: ancora un aggiornamento sul caso Z-Library e la situazione nel Salvador alla luce del crollo del Bitcoin. Il paese centramericano aveva infatti investito ingenti risorse in Bitcoin, facendone la sua valuta legale.