XXV edizione della Festa di Radio Onda d’Urto (10-27 agosto 2016):festa di autofinanziamento dell’emittente antagonista Radio Onda d’Urto, fondata il 18 dicembre 1985 a Brescia.
Ne parliamo con un compagno della redazione, nonché tra i fondatore dell'emittente.
Ieri si è tenuta a Brescia una grande manifestazione partecipata da 15.000 persone per dire: "Basta Veleni! per il diritto alla salute e al futuro!".
La manifestazione promossa dal tavolo formato da oltre 60 comitati ambientalisti locali, ha portato per le strade della città le proprie rivendicazioni: una moratoria che blocchi nuove cave e nuove discariche, ottenere una drastica riduzione delle emissioni, ribadire la contrarietà a progetti inutili come il Tav Brescia-Verona e l’autostrada della Valtrompia e rifiutare le logiche energetiche e neoliberiste contenute nello Sblocca Italia, contro le trivellazioni nella bassa bresciana e l’incenerimento dei rifiuti, denunciando le responsabilità di chi ha governato fino ad oggi il territorio bresciano e chiedere un cambio radicale nella gestione.
Apriamo la trasmissione leggendo una breve Ansa sulle lamentele dei poliziotti del cantiere Tav per le polveri emesse dagli scavi, prendiamo quindi la palla al balzo per pubblicizzare il corteo cittadino in solidarietà ai No TAV di Sabato prossimo alle ore 15:00 a Piazzale Tiburtino. Passiamo a parlare dell'emergenza rifiuti a Palermo, alle cosiddette Mamme volanti di Brescia che da un piccolo aereo hanno di recente studiato le problematiche del loro territorio ed alla riapertura delle conferenze dei servizi sulla discarica di Albano Laziale. Apriamo una parentesi internazionale parlando del risarcimento imposto alla Shell verso i pescatori del delta del Niger. Torniamo ad occuparci dell'oleodotto KeystoneXL, dato che allla Camera statunitense è passata l'autorizzazione al progetto e si profilano forti scontri legati all'impatto ambientale del progetto. Chiudiamo la trasmissione parlando del deposito unico nazionale di scorie radioattive il cui sito definitivo verrà reso pubblico nei prossimi mesi.
Questa mattina, a Brescia, il premier Renzi era in visita al'assamblea degli industriali alla Palazzoli ma è stato duremente contestato da due cortei diversi. L' area intorno alla Palazzoli fortemente militarizzata ha impedito ai manifestanti di raggiungere l'ingresso dell'azineda e la olizia con cariche e mmanganellate ha bloccato gli attivisti che contestano il premier con lo slogan "casa, reddito, salute e dignità". Il premier non è riuscito a terminare la sua visita nellla città di Brescia, che prevedeva altre due tappe in altre aziende.infine il corteo si è spostato verso il centro della città continuando a bloccare le strade e a comunicasre le ragioni della protesta.
Apriamo la trasmissione parlando delle conseguenze dello Sblocca Italia: il Far West della monnezza e gli incentivi agli inceneritori, in particolare di Brescia e Verona. Passiamo al Lazio con l'arrivo delle tanto temute sanzioni della Corte Europea per il mancato trattamento dei rifiuti conferiti nelle discariche laziali fino al 2012. Diamo anche conto dell'indagine per "getto pericoloso di cose" per l'esondazione dei rifiuti ospedalieri nel Rio Galeria dell'anno scorso. Ci ritagliamo un primo spazio per parlare del progetto di stadio della Roma e cementificazione allegata. Chiudiamo la trasmissione con un commento sulla situazione dell'opposizione al progetto di megadiscarica di Velletri.
Apriamo con una corrispondenza con un compagno che ci illustra la situazione riguardo la costruzione della bretella Cisterna-Valmontone. Ispezione e perquisizione alla BASF di Casette Rosse, un colosso industriale che tratta chimici esausti per estrarne metalli. Aggiornamenti sul tema dei rifiuti, tra cui la pubblicazione di un "libro-verità" di Manlio Cerroni sulla inchiesta che lo coinvolge che verrà presentato domani 20 maggio a Fiumicino. Seguono news sullo scandalo che sta emergendo intorno alla realizzazione dell'Expo a Milano che coinvolgono i dirigenti della Sogin. Infine commentiamo il nuovo rapporto Sentieri che correla la presenza di Pcb e diossine con l'aumento dei tumori nell'area che circonda Brescia, opponendosi definitivamente alla posizione in merito della Asl locale.
Buone notizie da Capua dove il progetto del futuro gassificatore "ufficiosamente" è stato bloccato, ma già si parla di una nuova centrale a biomasse. Ne parliamo in una diretta telefonica con il Comitato NoGas. Continuano gli sversamenti a Malagrotta nonostante il tanto sbandierato decreto Clini. Aggiornamenti sulla mobilitazione sotto la Regione Lazio dello scorso venerdì e sulla tassa Tares. Commentiamo poi il commissariamento dell'acciaieria Ilva di Taranto e seguiamo con un collegamento col Comitato Rifiuti Zero di Fiumicino sul loro futuro incontro con la Commissione Ambienete della Regione. Infine chiudiamo con la lettura del comunicato di solidarietà di piazza Taksim ai No Tav.
Corrispondenza da Taranto sui sequestro di beni dei Riva, proprietari dell'acciaieria Ilva . Nel settore rifiuti novità sull'inceneritore di Torino, chiuso per monitoraggio sanitario. Si passa ad una notizia sui livelli di inquinamento prodotti dal polo industriale di Brescia, di cui fa parte un altro inceneritore. Bocciatura della legge regionale delle Marche in merito all'approvazione di impianti a biogas, che ne consentiva un'autorizzazione più agevolata. Infine notizie sulle condizioni di lavoro degli addetti alla manutenzione nella centrale giapponese di Fukushima.
Novembre, tempo di migrazione degli uccelli. Tempo, purtroppo, di caccia e di bracconaggio. E tempo di lotta e opposizione a queste pratiche. In collegamento da Brescia abbiamo parlato con un attivista del Cabs che partecipa al campo antibracconaggio nel Bresciano, terra d’elezione degli orrori venatori. Il campo va avanti da 26 anni: ci ha spiegato cosa accade, il lavoro degli attivisti che ogni giorno scoprono e smantellano centinaia di reti e trappole a scatto per la cattura degli uccelli, i successi. La coincidenza, tutt’altro che casuale: il Bresciano, terra di cacciatori, è anche zona famosa per le sue fabbriche di armi. Quelle stesse aziende che producono armi a scopo ‘sportivo’ (così vengono considerate quelle da caccia) producono anche armi a scopo bellico. Ne consegue, ancora una volta: gli sfruttatori di animali spesso sono anche sfruttatori di uomini. E la liberazione animale è legata a quella umana. Ovvero, non ci può essere liberazione umana senza liberazione animale.
SCALETTA:
- il campo antibracconaggio nel Bresciano e altrove, in Italia e all’estero. Riflessioni sulla caccia, le industrie d’armi e come esse causino al tempo stesso la morte di uomini e animali
- 5 novembre, in memoria di Barry Horne
- aggiornamenti dalla Zad in vista del corteo del 17 novembre. Per info qui -> http://zad.nadir.org/
- l’esercito israeliano e il vegan-washing…Ovvero, come essere vegan è fondamentale, ma non sufficiente e come uno stato autoritario ripulisce la sua faccia di merda.
- vivisezione: vaccini, Novartis e laboratori in Toscana